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Sono giorni caldi questi, per le sorti della libertà di rete in Italia. L’Agcom, organo a tutela delle comunicazioni nel mercato, ha previsto importanti provvedimenti nel campo della protezione del diritto d’autore in rete e della libera circolazione di materiale on line, suscitando non poche reazioni nel mondo di Internet e dei giovani in particolare. Partiamo per gradi.

In occasione della riunione di delibera dell’Agcom, prevista per mercoledì 6 luglio 2011, si sono sviluppati, in rete e non solo, una serie di movimenti volti alla tutela della libertà e di espressione tramite il canale telematico, oramai un perno della comunicazione mondiale odierna. Nell’assemblea infatti, si discuteva l’approvazione di una norma che, sfruttando le regole del diritto d’autore, avrebbe potuto bloccare completamente l’accesso e la fruibilità on line di determinati siti. Da qui si è scatenata la polemica, sfociata nella notte della rete, evento che ha coinvolto autori del calibro di Dario Fo, Margherita Hack, Antonio Di Pietro, intellettuali ed artisti, tutti a difesa della democraticità della Rete e della sua straordinaria potenza comunicativa.
Le decisioni. In effetti nel’assemblea del 6 luglio l’Agcom ha apportato modifiche importanti, ma la situazione non è ancora delineata totalmente;
• In primo luogo cambia il regolamento per la norma sul diritto d’autore in Internet. Il Garante chiede l’elaborazione di codici criptati da parte dei gestori al fine di proteggere materiale sottoposto al copyright
• Necessarie, poi, nuove possibilità di incontro tra produttori e distributori per una netta riduzione dei canali distributivi del materiale
• L’Agcom chiede in terzo luogo l’approvazione di campagne volte alla sensibilizzazione della legalità in Internet, adottando in questo senso anche una drastica riduzione dei prezzi sui contenuti multimediali.
Si stringe poi il cerchio intorno al fenomeno della pirateria, tanto dilagante proprio grazie all’enorme diffusione della rete. L’Autorità ha stabilito a tal proposito due nuove norme, volte a tutelare ancora una volta il materiale on line:
In caso di palese violazione del diritto d’autore, sarà proprio il gestore del sito ad avere la possibilità di provvedere alla soluzione (ritirando il materiale, secondo la procedura di notice and take down) , entro un limite massimo di 4 giorni.
• Superati i 4 giorni di tempo, e senza una soluzione soddisfacente tra le parti in causa sarà la stessa Agcom ad intervenire, eliminando tutto il materiale illegale entro i successivi 35 giorni.
La novità principale della riunione del 6 luglio sta proprio nel fatto che tutte le norme saranno valide solo per i siti considerati commerciali e a “scopo di lucro”, mentre le procedure non saranno applicate per tutto il resto della rete: esercizio del diritto di cronaca, uso del materiale didattico e scientifico, esercizio del diritto di commento e critica, tutte queste attività potranno continuare liberamente a svilupparsi in rete, garantendo la sua libertà e democraticità.
C’è da precisare che le decisioni sono ancora provvisorie; il testo approvato dall’Agcom sarà sottoposto a consultazione pubblica per un tempo di 60 giorni, in cui tutti potranno presentare proposte e modifiche in merito. Un’associazione ambigua.
Un ultima osservazione va fatta sul ruolo generale dell’autorità garante delle comunicazioni. Ricordiamo che essa è composta da 10 membri, di cui 5 nominati dalla Maggioranza e 5 dall’Opposizione. Il presidente è invece nominato dal premier di turno, secondo una prassi non scritta che si ripete ad ogni mandato elettorale.
Ci si chiede allora in che modo un organo volto alla tutela delle comunicazioni sia davvero equo nelle sue scelte, visto che la lottizzazione è così evidente da risultare palese a tutti.
Fino a che punto la trasparenza e la regolarità saranno politicizzate, anche nel campo della comunicazione, così delicato specialmente nel nostro paese?
Si sta ripetendo lo stesso discorso della Rai (vedi la struttura Delta) , con i partiti a dettare le leggi del mercato, influenzando scelte e decisioni in molti campi, senza un programma organizzato alle spalle. Si arriverà al punto in cui anche la rete sarà politicizzata, ed allora, quello, sarà davvero un brutto giorno per l’uomo.